L’era dell’Industria 4.0, che ha avuto inizio nel 2017, ha svolto un ruolo fondamentale nell’orientare le imprese verso la digitalizzazione dei propri processi produttivi. Questo movimento ha facilitato l’adozione di tecnologie all’avanguardia, contribuendo a migliorare l’efficienza e l’innovazione nel settore manifatturiero. Per poter beneficiare di queste opportunità, è essenziale soddisfare determinati requisiti tecnici sia in termini di attrezzature oggetto degli investimenti, sia in relazione alla gestione dei processi produttivi. Questi requisiti, noti come i “5+2 di 3”, includono:
- Controllo tramite sistemi CNC e/o PLC, che garantiscono una precisione e una flessibilità ottimali nella produzione.
- Interconnessione con i sistemi informatici di fabbrica, consentendo il caricamento remoto di istruzioni e programmi di produzione.
- Integrazione automatizzata con il sistema logistico dell’azienda o con la rete di fornitura, così come con altre macchine all’interno del ciclo produttivo.
- Sviluppo di interfacce uomo-macchina intuitive e di facile utilizzo, agevolando l’interazione e la gestione dei processi.
- Conformità ai più recenti standard di sicurezza, salute e igiene sul luogo di lavoro, garantendo un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative.
In aggiunta a questi requisiti principali, è necessario che le attrezzature soddisfino almeno due delle seguenti caratteristiche aggiuntive:
- Sistemi di telemanutenzione, telediagnosi o controllo remoto, che consentono la supervisione e l’analisi a distanza delle attrezzature.
- Monitoraggio costante delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante sensori avanzati e capacità di adattamento alle variazioni dei processi.
- Integrazione avanzata tra le macchine fisiche e/o gli impianti con modellazione e simulazione del comportamento nel processo di produzione.
La diffusione dell’agevolazione 4.0 ha avuto un impatto significativo sul tessuto industriale italiano, poiché numerose aziende hanno tratto vantaggio da questi incentivi. È quindi comprensibile che l’Agenzia delle Entrate adotti un approccio sistematico per verificare la conformità alle norme, analogamente a quanto fatto per altre agevolazioni fiscali, come il credito di imposta per la ricerca e sviluppo.
In tal senso, la circolare n. 9/E datata 23 luglio 2021 riveste un’importanza cruciale. Essa enfatizza la necessità di mantenere i requisiti dell’agevolazione 4.0 per l’intero periodo di fruizione dei crediti d’imposta, che deve essere di almeno tre anni. Questa responsabilità ricade sul legale rappresentante dell’azienda, che deve assicurarsi di documentare accuratamente il rispetto dei punti richiesti attraverso un processo sistematico di reportistica. Questi report rappresentano una testimonianza tangibile dell’utilizzo effettivo delle tecnologie di livello 4.0 secondo gli standard stabiliti.
L‘obiettivo di queste misure è garantire una diffusione sostenibile e duratura dell’innovazione tecnologica nel settore manifatturiero italiano, consentendo alle aziende di prosperare nel contesto dell’Industria 4.0 e di contribuire al progresso economico del paese.